Riscoprire il perdono attraverso il Natale. Auguri!

 Nel porgere ai miei lettori gli auguri natalizi  esorto a riascoltare questa ballata di Fabrizio De Andrè leggendo con attenzione il testo.

Scelgo di farvi così gli auguri poiché desidero vivere il Natale all'insegna del perdono per un semplice motivo che è quello del vero senso della ricorrenza e il significato profondo delle cose dà senso ad esse e alla vita.

Auguro che questo Natale ci faccia riscoprire l'importanza e la dignità dell'uomo in quanto essere umano che in nessun caso può essere privato di rispetto affinché si creda nel recupero proprio e altrui e non solo nella pena che non deve diventare mai castigo ma occasione di riscatto personale e sociale.

Buon Natale!




Dal sito www.fabiosroom.eu posto il testo della canzone o ballata di Fabrizio De Andrè

La Città Vecchia, testo



Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi,
una bimba canta la canzone antica della donnaccia
quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza
presto affinerà le capacità con l'esperienza
dove sono andati i tempi di una volta per Giunone
quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino
quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino
li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno
a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere
per dimenticare d'esser stati presi per il sedere
ci sarà allegria anche in agonia col vino forte
porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie
Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai delapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire "Micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli
In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori
lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano
quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, e giudicherai da buon borghese
li condannerai a cinquemila anni più le spese
ma se capirai, se li cercherai fino in fondo
se non sono gigli son pur sempre figli
vittime di questo mondo.


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