Cari signorini stupratori

 







A proposito dello stupro verificatosi a Palermo ai danni di una ragazza di diciannove anni


Cari signorini stupratori,
negli anni '70 del secolo precedente le nostre nonne dicevano alle figlie di non essere troppo schizzinose verso i pretendenti altrimenti sarebbero rimaste zitelle e alcune di queste nonne aggiungevano che  non si potevano trovare uomini perfetti perché non è come  ordinare un vestito disegnato su misura.
Mi permetto di paragonare la vostra mascolinetudine alla chiusura sociale di certe acide zitelle perché le vostre fantasie sono popolate da bamboline mai esistite che appartengono  a famiglie onorate e benestanti, che sanno cucinare, che sono anche donne in carriera, buone madri,  amanti esperte ma naturalmente senza vissuti da strada ma per virtù innata. Quindi se è una bella ragazza povera può essere solo sfregiata specie se brilla perché secondo i vostri parametri sconveniente; se donna in carriera che si separa  dal marito divanista, che sogna la parmigiana di melanzane, deve essere uccisa perché non si doveva permettere di lasciarvi e se è...se è cosa?
Cari signorini, non sarà che non vi va bene niente? Se stiamo a casa non è più di moda ma se usciamo la sera deve essere una serata sulla Luna e possibilmente il 30 febbraio!
Ma fatela finita una buona volta, crescete anziché frignare, anziché violentare, anziché uccidere!









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