"Alice non lo sa", romanzo di Carmen Laterza. Recensione

 




Per pura casualità, la grande vetrina Amazon, mi propone “Alice non lo sa” di Carmen Laterza, che acquisto repentinamente affascinata dalla semplicità della copertina e dal titolo, che mi riporta immediatamente a De Gregori, alla canzone “Alice”, e da quel click, necessario alla transazione, non sento che quel fantastico ritornello “…ma tutto questo Alice non lo sa!” Ho letto ieri sera l’ultima pagina del libro e ringrazio Carmen Laterza del dono che fa a noi lettori con l’elaborazione di una scrittura semplice e immediata, ancor più, per  questi motivi, impegnativa e faticosa. “Alice non lo sa” ci fa riflettere sul mondo dei bambini che apparentemente non sanno o non capiscono gli adulti ma che  hanno delle situazioni una percezione, dettata dall’intuito, reale e molto dettagliata, nonostante quello che noi cerchiamo di non lasciar trapelare e di non far intendere alle loro menti. Attraverso il mondo di Alice e la fatica di una bimba che svolge le sue attività quotidiane, attraverso i disegni di Alice che con le parole della Laterza, impregnano le pagine, resto intrappolata dalla saga familiare che vede protagoniste tre figure femminili, la nonna, la madre e la bambina. Come girando le mandate di una qualsiasi porta, entro in un palazzetto che mi fa scoprire la bellezza della quotidianità e vedo i personaggi nei loro gesti ripetitivi, pur se diversi ogni volta, poiché nessuna azione si ripete alla stessa maniera. Questa saga familiare al femminile, pur mantenendo uno stile magistralmente scorrevole, tratta temi sociali e personali importanti e delicati, attraverso la descrizione del tran tran giornaliero e non soltanto dell’incalzare delle azioni clou, che segnano il passaggio ad altro argomento di interesse, come citato, sociale e personale. Lascio ai lettori il gusto di scoprire la storia e la vita di queste figure femminili della porta accanto non rivelando altro, anzi non rivelando niente di che della trama e del tema drammatico e commovente  che dirige la stesura del testo. E nel salutarvi e augurarvi una piacevole lettura di “Alice non lo sa” lascio trapelare soltanto che il testo è giocato sull'importanza nella vita della felicità e soprattutto sull’essere e non essere presenti, le presenze e le assenze del quadro della vita, poiché protagonista della foto è anche chi la scatta, che focalizza l’obiettivo sulla persona ritratta  mentre quest’ultima gli sorride  talvolta con malizia e altre volte con tenerezza, tutto dipende dall’intesa instaurata in quel momento col ritrattista. I miei complimenti all’autrice, a Carmen Laterza!

 


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